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Come tenere sotto controllo i pensieri negativi?

Namaste Yogis!

Se seguite i miei programmi FitFlow avrete già presente la funzione catartica di una pratica yoga che, ripetizione dopo ripetizione, finirà col trasformarsi in una vera e propria meditazione dinamica.

Un modo per raggiungere quel silenzio interiore di cui parlano guru e psicologi.

Questo accade perché, mentre siamo profondamente concentrati sul compito da eseguire, la nostra mente entra in uno stato di flusso dove pensieri, emozioni e azioni sono tutti sincronizzati. In quella parentesi siamo immobili pur essendo in movimento!

Ma che succede per tutto il resto del tempo in cui non siamo impegnati o concentrati su nulla di particolare?

Succede che la nostra mente si mette a vagare, in un via vai caotico di pensieri incontrollati più o meno sensati. Non è vero?

Oltre ad essere incredibilmente tortuoso, questo fiume di pensieri intrusivi è spesso caratterizzato da una massiccia dose di problemi, insoddisfazioni, regole e punizioni auto-inflitte. Paradossalmente, molte delle cose che ci passano per la testa sono poi contraddizioni di pensieri precedenti.

Esiste un modo per fermare questo chiacchiericcio interno con cui convive la maggior parte di noi?

Il ricercatore di psicologia Steven Hayes ci suggerisce 5 esercizi di flessibilità, accettazione e de-fusione da fare, per provare a tenere a bada questo flusso che ci attraversa la testa. Esercizi che mi sento di condividere.

Lo scopo ultimo non è quello di cambiare o sostituire il contenuto dei nostri pensieri automatici ma cambiare piuttosto la relazione che abbiamo con queste voci interne. Guardarle da fuori e accettare il fatto che esistono, senza rimanere impigliati nella loro rete.

Non dobbiamo credere a tutto quello che i nostri pensieri ci stanno dicendo ma dare loro potere solo nella misura in cui ci servono veramente.

Alcuni di questi esercizi potranno magari sembrare strani, persino sciocchi. Ma divertirsi è il primo passo per spodestare quello che il dottor Hayes chiama "Dittatore Interiore".

1. Disobbedire di proposito
Un piccolo gesto che può aiutarci a ritrovare la libertà: compiere un'azione mentre ci stavamo imponendo un divieto a riguardo. Camminare per la stanza leggendo e rileggendo una foglio che recita "Non posso camminare per la stanza!", per esempio. Pensare "Non posso bere questo bicchiere d'acqua!" mentre stiamo bevendo. Piccole dimostrazioni di questo genere tolgono potere alla mente. Provate ad introdurle nella vita di tutti i giorni ;)

2. Dare un nome alla nostra mente
Quando ascoltiamo parlare un'altra persona, scegliamo se essere d'accordo o meno con quello che sta dicendo. Quando ci parla la nostra voce interna, non ci sembra di avere la stessa libertà di scelta, vero? La ricerca dice di provare però ad assumere la stessa posizione, assegnando un nome alla mente che sia diverso da "Tu". In questo modo prendiamo le distanze da "Lei".

3. Ringraziare la nostra mente
Nel dialogo interno potrà essere utile apprezzare ciò che la mente sta tentando di fare per noi, perché respingerlo con rabbia potrebbe avere l'effetto opposto. Il consiglio è quindi quello di fermare i pensieri con frasi gentili del tipo "Grazie per questo pensiero, Mente. Grazie davvero ma ci penso io".

4. Cantare
Questo strategia è consigliata per i pensieri insensati più appiccicosi degli altri. Si tratta di canticchiare quel pensiero in modo giocoso, ad alta voce se sei solo o nella tua testa se hai compagnia. Trasformando il pensiero che ci tormenta in un banale tormentone musicale lo vedremo chiaramente per quello che effettivamente è.

E se invece ci servisse spegnere un motivetto ossessivo rimasta in testa? Anche quello è lo scherzo di una mente che non riposa mai. Gli studiosi, in questo caso, ci dicono di ripetere a voce alta una parola oppure... masticare un chewing gum. Generare un suono regolare, sempre della stessa tonalità e ripetuto tante volte, per provare a fare chiodo-scaccia-chiodo.

5. Portare i pensieri con noi
L'auto-critica vi sta tormentando? Prendete quel pensiero negativo ricorrente e annotatelo su un pezzo di carta. Quella frase, nel bene e nel male, è un pezzo della vostra storia. Siete disposti ad "onorarla" come qualcosa di prezioso, portandola in tasca sempre con voi? Se lo farete, andando avanti nei giorni, arriverete ad ammettere che quel pensiero doloroso è comunque un compagno di viaggio.

Confusi?

Occorre tenere a mente (perdonate il gioco di parole!) che la voce interiore tornerà sempre a farci visita nel corso della vita, con pensieri intrusivi, inutili o negativi. L'importante è applicarsi per domarla e riprendere il controllo.

Siete pronti a "mettere al guinzaglio" i pensieri inutili?

Buona pratica e Namaste 🌸🙏🌸

Barbara

 

 

 

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