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Yoga e cambio di Stagione

Non avevo mai pensato a come cambia la mia pratica con il cambio delle stagioni, fino a quando non ho iniziato a ricevere delle domanda proprio su questo argomento.

"Dovremmo adattare la nostra pratica al cambio delle stagioni? E se si, come?"

Non appena mi sono messa a pensarci mi sono accorta che la mia pratica cambia eccome con il cambio delle stagioni, solo che è stato sempre un processo assolutamente naturale, talmente naturale che non mi sono mai accorta che avvenisse.

Sono però emersi degli elementi interessanti nella mia riflessione che credo potrebbero rispondere almeno in parte a questa domanda.

Innanzitutto facciamo una premessa: come sempre avviene, “one size doesn’t fit all”, ovvero non esistono delle regole precise su come dovremmo cambiare la nostra pratica con i susseguirsi delle stagioni, in primis perché tutti viviamo in posti molto diversi con condizioni climatiche spesso agli antipodi, secondo poi perché siamo tutti talmente diversi che il cambio di stagione, clima e via dicendo può avere un impatto totalmente opposto da una persona ad un’altra, ciò che io amo può essere decisamente spiacevole per qualcun altro e... viceversa.

Fatta questa doverosa premessa ecco 3 elementi che solitamente cambiano nella mia pratica a seconda della stagione dell'anno in cui mi trovo:

  1. Il luogo a (all’esterno o all’interno)
  2. L’ora del giorno in cui pratico
  3. Lo stile e l’intensità della pratica

 Per quanto riguarda la location, tendenzialmente pratico all’esterno in estate e all’interno in inverno. Questo succede ora che vivo in montagna, quando vivevo a Malta, visto il caldo pazzesco facevo il contrario: praticavo in inverno all’aperto e in estate al chiuso (con anche tanto di aria condizionata, purtroppo il caldo non è proprio il mio clima ideale, infatti potreste incontrarmi in una qualsiasi lezione di yoga meno che a una di Birkram o Hot Yoga!!).

E voi? Avete mai pensato al luogo in cui praticate? Vi permette di dare il meglio di voi? Lo cambiate in funzione del cambio di clima e di stagione?

Passiamo all’orario: tendenzialmente in estate amo praticare la mattina, con le prime luci del sole! Mi sento piena di energia e voglia di fare! In inverno preferisco decisamente la sera, la mattina fa ancora buio, amo rimanere di più al calduccio sotto il piumone, mentre la sera una bella pratica intensa per riscaldarmi (o una lunga pratica di stretching quando ho passato la giornata a sciare) è proprio quello che ci vuole prima di una serata rilassante.

E last but not least, arriviamo allo stile: chi mi conosce sa che il mio stile è dinamico e intenso, e questo cambia poco con il passare delle stagioni, se sono in un posto dove fa molto caldo cerco un ambiente fresco per praticare, visto che so già che una pratica intensa di Vinyasa Flow con una temperatura molto alta mi farebbe solo sentire male. Molti di voi mi hanno scritto che in estate non praticano proprio per il caldo, e lo capisco perfettamente, in questi casi se un po’ di aria condizionata non è un opzione, consiglio sempre di trovare degli orari abbastanza freschi (mattina prestissimo ad esempio) e di fare magari una pratica come l’Hatha Yoga, meno intensa dal punto di vista cardiovascolare.

Visto che comunque c’è chi volutamente pratica a 40 gradi andando in uno studio riscaldato per fare Bikram o Hot Yoga, magari amerà anche una pratica intensa sotto il sol leone (come già detto, io non sono tra questi, anzi pensavo di lanciare una pratica di Cold Yoga… qualcuno mi seguirebbe?) ❄️

Comunque ho notato che in inverno lascio molto più spazio anche a delle pratiche più Yin, che abbino ai miei Vinyasa, penso che sia dovuto al fatto che facendo molto sci e altri sport invernali sento il bisogno di restituire un po’ di equilibrio al corpo con delle pratiche che puntano all’allungamento e al relax di fine giornata anziché alla contrazione muscolare. 

Sono curiosa di sapere se anche voi avete notato e osservato dei cambiamenti nella vostra pratica con il cambio delle stagioni, è importante imparare ad ascoltare il proprio corpo e anziché fissarci su delle routine fisse cercare di sentire di cosa il nostro corpo ha bisogno e fare del nostro meglio per assecondarlo, in questo modo ameremo sempre di più la nostra pratica e diventerà un piacere insostituibile del quale non potremo più fare a meno!

Namastè 

Barbara

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